Nato nel 1918 a Catanzaro, Mimmo Rotella fu un rinomato artista italiano con una formazione artistica eclettica.
Dopo aver conseguito il diploma nel 1940, si unì all'esercito nel 1941, ma lasciò il servizio nel 1943 per seguire la sua passione artistica. Successivamente, si trasferì a Napoli, dove ottenne il diploma di maturità artistica. Durante il periodo tra il 1944 e il 1945, insegnò disegno e calligrafia a Catanzaro.
Nel 1945, Rotella si trasferì a Roma, dove si immerse nell'ambiente artistico dell'Avanguardia. Entrò in contatto con il Gruppo Forma 1, che comprendeva altri artisti di spicco come Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato. Dopo una fase iniziale di sperimentazione figurativa, Rotella si ispirò alle opere di Vasilij Kandinskij e Piet Mondrian, creando dipinti astratto-geometrici.
Nel 1953, Rotella ebbe una "illuminazione" e scoprì il manifesto pubblicitario come forma d'arte. Da questa scoperta nacque il décollage, una tecnica in cui Rotella strappava manifesti dalle strade di Roma e li utilizzava come base per le sue opere d'arte. Combinava il collage dei cubisti con elementi informali, influenzati da Hans Arp, Jean Fautrier e il ready-made dadaista.
Il décollage di Mimmo Rotella rappresenta una svolta innovativa nell'arte contemporanea. Utilizzando manifesti strappati e recuperati dalle strade di Roma, Rotella ha creato composizioni uniche che mescolano immagini pubblicitarie, elementi informali e influenze dadaiste. Questa tecnica ha ridefinito il concetto di espressione artistica e ha reso Rotella un pioniere nell'ambito del décollage.
A partire dagli anni '50, Rotella iniziò a ottenere un riconoscimento internazionale per le sue opere. Nel 1955, espose per la prima volta il suo "Manifesto Lacerato" a Roma. Inoltre, utilizzò i retro dei manifesti, creando opere astratte chiamate retro d'affiches. Nel 1958 partecipò alla mostra "Nuove tendenze dell'arte italiana" a Roma.
Parallelamente al suo lavoro con il décollage, Rotella sperimentò anche assemblaggi e ready-made, utilizzando oggetti comuni come tappi di bottiglia, corde, ceste di vimini e pezzi di stoffa. Questo lo avvicinò alle pratiche della Pop Art britannica e statunitense. Nel 1960 aderì al movimento Nouveau Réalisme, che riuniva artisti come Yves Klein, Spoerri, Tinguely, César, Arman, Christo e Niki de Saint Phalle.
Le opere di Rotella sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero. I suoi décollages degli anni '60 iniziarono a presentare dettagli figurativi e personaggi famosi come Marilyn Monroe, Liz Taylor, Marlon Brando ed Elvis Presley. Nel 1994, il Guggenheim Museum di New York ospitò una mostra sulle trasformazioni dell'arte italiana curata da Germano Celant, che includeva alcune sue opere
La prima mostra personale dell’artista si tienne nei primi anni Cinquanta presso la Galleria Chiurazzi a Roma. In seguito, dopo il successo del suo celebre “Manifesto Lacerato”, l’artista ottenne il successo internazionale e iniziò a esporre le sue opere in tutto il mondo.
Rotella partecipò alla XXXII Biennale di Venezia nel 1964, alla quale si affiancarono altre celebri esposizioni al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, alla Biennale Internazionale d’Arte Moderna di Tokyo, al Museum des 20 Jahrhunderts di Vienna e all’Akademie der Kunste di Berlino. Il successo non si fermò, tanto che negli anni successivi, fino alla sua morte, Mimmo Rotella continuò a esporre le sue opere in tutto il mondo, sia in mostre collettive che personali.
Nel 2000, Mimmo Rotella istituì la Fondazione Mimmo Rotella per preservare il suo lavoro e promuovere le sue opere. La Fondazione ha seguito l'artista negli ultimi anni della sua vita, collaborando con lui per l'organizzazione di mostre e la pubblicazione di monografie. Rotella continuò a lavorare fino alla sua morte nel gennaio 2006.
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