Carla Accardi

Biografia

Carla Accardi, all’anagrafe Carolina Accardi, fu una tra le figure di spicco dell'astrattismo italiano.

La firma pittorica inconfondibile di Carla Accardi si caratterizza per segni bianchi su fondi neri, successivamente colorati con varie tonalità e forme, sulla superficie della tela o, a partire dagli anni Settanta, su un supporto plastico chiamato sicofoil.

L’utilizzo del sicofoil le ha consentito di estendere la sua pittura alla terza dimensione, attraverso diverse particolari e apprezzate installazioni.

Biografia di Carla Accardi

Carla Accardi nacque a Trapani il 9 ottobre del 1924. A seguito della maturità classica, conseguì la maturità artistica come privatista nel 1943, per poi frequentare i corsi presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo e di Firenze.

Si trasferì a Roma nel 1946, dove sposò il pittore Antonio Sanfilippo. Insieme a lui, presso gli studi di via Margutta, conobbe Consagra e Turcato, instaurando con loro rapporti di amicizia e collaborazione. L’artista attirò presto l’attenzione dei maggiori critici d’arte come uno dei protagonisti del gruppo Forma 1, riunito intorno alla Libreria Age d'Or in via del Babuino, nel cuore di Roma. Proprio in questa via la Accardi trascorse la sua vita, continuando a lavorare fino all’ultimo.

Carla Accardi morì il 23 febbraio del 2014, a seguito di un improvviso malore. I suoi funerali si tennero il 28 febbraio 2014, presso la sala del Carroccio in Campidoglio.

Rivolta Femminile e l’attivismo

L’arte di Carla Accardi non è mai stata disgiunta dall’attivismo. Insieme a Carla Lonzi, critica d’arte conosciuta all’inizio degli anni Sessanta, fondò il Manifesto “Rivolta Femminile”: uno tra i primi gruppi femministi in Italia fondato sul separatismo e sulla pratica dell’autocoscienza. Successivamente venne fondata la cooperativa del “Beato Angelico”, il cui obiettivo era quello di presentare e valorizzare le donne artiste del passato e del presente.

Opere e stile di Carla Accardi

Fino al 1952, l'opera di Carla Accardi si sviluppò nell'ambito della pittura costruttivo-concretista, per poi volgersi verso una ricerca basata sulla poetica del segno. A partire dal 1954, iniziò a realizzare opere composte principalmente da segmenti pittorici bianchi su sfondi neri. Questa scelta espressiva la mise in relazione con le ricerche dei maggiori artisti dell'informale.

A partire dagli anni Sessanta, Carla Accardi recuperò un linguaggio incentrato sul rapporto tra segno e colore, accentuando il valore cromatico con bicromie luminescenti. La sua ricerca basata sul segno-colore subisce ulteriori radicalizzazioni nelle opere successive, tanto che l’artista iniziò a utilizzare superfici trasparenti di sicofoil come supporto, accentuando la natura del quadro come diaframma luminoso. Il suo interesse per la relazione tra opera e ambiente raggiunse l'apice con "Triplice tenda" del 1969-1971, un’installazione "abitabile" e percorribile per lo spettatore.

Negli anni Ottanta, l’artista intraprese una nuova ricerca: le sue opere, realizzate su tela grezza, rivelano intrecci di ampi segni colorati, con diverse stesure cromatiche che si fondono creando campi energetici di intensità diversa.

Esposizioni e riconoscimenti

Carla Accardi partecipò a numerose mostre collettive in Italia e all'estero. La sua prima mostra personale si tenne alla Galleria Numero di Firenze, seguita nel 1950 da un'altra alla Galleria Libreria Age d'Or di Roma, presentata da Turcato.

Michel Tapié, critico e profeta dell'arte informale, seguì il lavoro di Accardi, invitandola a partecipare alle mostre da lui curate in Italia e all'estero tra il 1954 e il 1959. Negli stessi anni, l'artista prese parte a numerose mostre collettive, presentata da critici come Michel Seuphor, Palma Bucarelli, Giulio Carlo Argan e Lionello Venturi.

L’artista venne successivamente invitata alla Biennale di Venezia del 1976 e del 1978 e partecipò a diverse retrospettive del gruppo Forma 1 e dell'avanguardia italiana degli anni Cinquanta.

Le opere di Carla Accardi vennero esposte nelle principali rassegne storiche dell'arte italiana del nostro secolo, sia in Italia che all'estero. Partecipò a importanti mostre internazionali come "Chambres d'amis" a Gand nel 1986. Nel 1996 venne nominata membro dell'Accademia di Brera e nel 1997 prese parte, come consigliere, alla Commissione per la Biennale di Venezia. Il catalogo generale delle opere di Carla Accardi è curato da Germano Celant.

Nel 1998, la sua città natale, Trapani, le dedicò una retrospettiva intitolata "Carla Accardi: Opere 1947-1997" presso la Chiesa della Badia Grande.

Quotazioni delle opere di Carla Accardi

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