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GAIDO VERONICA

Veronica Gaido muove i primi passi nel mondo fotografico ancora adolescente, trasferendosi prima a Milano, dove studia all’istituto italiano di fotografia e poi nelle grandi metropoli per ampliare le sue esperienze frequentando workshop cosmopoliti. Nel 2001 collabora con la biennale di Venezia di Harald Szeemann per il bunker poetico di Marco Nereo Rotelli. Nell’agosto del 2002 tiene la sua prima mostra “sabbie mobili” presso lo spazio di Massimo Rebecchi a Forte dei Marmi, curata da Maurizio Vanni. Dopo l’esperienza fotografica Veronica Gaido ha sentito l’esigenza di cambiare, di esplorare nuove prospettive utilizzando un “drone” per riprese aeree dedicandosi alla creazione di un video per la fondazione Henraux, presentato alla triennale di Milano nel 2012. Nello stesso anno la fotografa fa parte della giuria “premio fondazione Henraux”, presieduta da Philippe Daverio, creando il progetto “awareness of matter”. Nel 2013 inizia un tour tra India, Bangladesh che ha dato luce al progetto “atman” curata da Enrico Mattei e Roberto Mutti per iniziare una mostra itinerante che toccherà Pietrasanta, Milano, Londra, Parigi e New Delhi. Dopo un anno nasce il progetto “mogador” scattato nel porto di Essaouira.

Nel 2023 ha esposto con Glauco Cavaciuti al MIA PHOTO FAIR di Milano con il progetto  “L’amour et le divorce”.