Cari amici,
In questo momento così strano, di tempo sospeso, così complicato da decifrare, mi sono passati per la testa moltissimi pensieri. Ho creduto che fosse interessante condividerli con voi. Per provare a staccare un po’ dalle notizie quotidiane, purtroppo sempre troppo difficili da digerire, e per cercare di mettere ordine alle idee in vista del dopo, della ripartenza.
Spero vi faccia piacere. Credo sia un bel modo per restare in contatto, e confrontarci.
In questo primo appuntamento volevo allacciarmi a un articolo molto bello che mi è capitato di leggere sul Corriere della Sera, il 4 aprile.
In breve, i titolari dei Dicasteri Culturali di Italia, Germania e Spagna, si confrontavano sul valore della cultura, di quanto contribuisca alle nostre vite e di quanto sia importante sostenerla.
Io ne ho fatto un lavoro, lo so, c’è una sorta di possibile conflitto di interesse in quello che sto scrivendo, ma è a fin di bene.
Che cosa sarebbe la nostra vita senza cultura?
Avete provato a immaginare queste lunghe giornate in casa senza musica, senza film, senza i quadri appesi alle pareti? Senza i libri? Che cosa ci resterebbe?
Ben poco.
Ho capito che la cultura non è un qualcosa d’altro da noi, dalla nostra vita.
La cultura siamo noi.
Sono le nostre passioni, i nostri affetti.
Quello che succederà nei mesi a venire è molto difficile da pronosticare adesso, ma una cosa è certa, io vorrò spendermi con tutte le mie forze, come ho sempre fatto, per sostenerla e diffonderla nella nostre vite. E vorrò farlo con l’arte moderna e contemporanea, nella fattispecie, che sono gli ambiti che amo di più.
Non riesco a immaginare casa mia senza quadri, senza opere.
Quando le ho acquistate, molte volte mi sono chiesto se fosse veramente necessario, se non fosse il caso di aspettare e magari pensarci su.
Ma non sarei stato io. Il mio carattere non funziona così.
Io, come molti di voi che siete clienti ma soprattutto amici (e ci tengo a ricordarlo), sono fatto di passioni. Violente, istintive, e molto sincere.
No, non mi pento di nulla. Credo che ogni quattrino speso in opere d’arte mi abbia dato tanto, e mi stia dando moltissimo soprattutto in questo momento, dove la nostra casa è diventato il centro della nostra vita. Il nostro tutto.
Ebbene, dove si va a parare? Che ne sarà di noi?
Una cosa so per certo: la cultura oltre a intrattenere, ora, può fare davvero la differenza.
Non solo ci può fare compagnia, ma ci può aiutare a ristrutturare il nostro tempo, a trovare delle nuove strade di significato a quello che ci sta accedendo.
E avrà un impatto duraturo soprattutto se sapremo tradurlo in una economia dell’esperienza.
La gratuità di questa situazione eccezionale non deve essere vista come normale.
Siamo italiani e viviamo nel paese più bello del mondo.
Dobbiamo farne tesoro. Assieme, come sempre.
Un abbraccio,
Glauco
(09 Aprile 2020)